GATTO

Gatto, cistite e calcoli: scopriamo insieme la FLUTD (Feline Lower Urinary Tract Disease)

Per FLUTD si intende tutto il complesso delle patologie che interessano le basse vie urinarie del gatto, a partire dalla semplice cistite, per arrivare a tutte le problematiche di calcolosi in varia sede. Il gatto è l’animale che viene più interessato da queste problematiche, tanto che la percentuale di individui che sviluppano queste patologie è addirittura due volte superiore rispetto al cane e tre volte superiore rispetto all’uomo.

Quali sono le cause della FLUTD?

Le cause di queste affezioni alle basse vie urinarie sono molte, si parla infatti di fattori predisponenti, che includono la razza, il sesso, la sterilizzazione, la dieta, l’eventuale presenza di virus o batteri urinari, lo stile di vita dell’animale.
Solitamente la prima avvisaglia di tali problematiche è la cistite, a volte ricorrente, che si manifesta con difficoltà nell’urinare e spesso perdita di sangue dalle parti intime. A questa cistite spesso si accompagna la presenza di cristalli di materiali diversi, che sono i precursori dei tanto temuti calcoli (uroliti).
I calcoli rilevati più frequentemente nei nostri amici a quattro zampe sono quelli di struvite, seguiti da quelli di ossalato di calcio ed infine dagli uroliti di fosfato di calcio, urato di ammonio, xantina e cistina.
Questi calcoli possono provocare infiammazione della parete vescicale con conseguente dolore, fastidio e sanguinamento, fino ad ostruire l’uretra causando una vera e propria ostruzione urinaria, molto pericolosa se non affrontata rapidamente.

Cosa si può fare per curare queste patologie?

Se il nostro gatto rimane a lungo nella lettiera in posizione tipica, ci torna spesso e con fare agitato, urina poco e frequentemente, anche in luoghi non idonei, la lettiera rimane pulita per più di un giorno, è importante recarsi da un medico veterinario per valutare la situazione. Il veterinario provvederà a visitare l’animale, palpare l’addome, effettuare una radiografia o un’ecografia, analisi del sangue e ancor più importante esame delle urine, e solo allora potrà comprendere il problema ed elaborare un piano terapeutico ad hoc per la situazione.
A seconda della gravità, potrebbe essere necessaria la cateterizzazione per alcuni giorni, l’utilizzo di antibiotici ed antinfiammatori, un intervento chirurgico a seconda del tipo di calcoli, una nuova alimentazione e un cambiamento dello stile di vita.
In commercio esistono diverse diete specifiche per queste problematiche delle vie urinarie, ma ciascuna ha il suo scopo. È quindi importante non decidere autonomamente e chiedere sempre consiglio al nostro veterinario di fiducia, poiché una dieta non appropriata potrebbe provocare l’aggravamento rapido della problematica.

Posso fare qualcosa per prevenire cistite e urolitiasi?

Essendo queste patologie multifattoriali, è difficile individuare un’azione unica da svolgere per prevenire il problema, ma sicuramente possiamo fare attenzione ad alcune cose molto importanti.

Il gatto deve essere in forma e dobbiamo quindi evitare l’aumento eccessivo di peso, riducendo il cibo, aumentando la percentuale di cibo umido, diminuendo la percentuale di cereali nella dieta e soprattutto facendo muovere il nostro amico peloso riducendo la sedentarietà (basta dedicare almeno un’ora della nostra giornata al gioco). Altro fattore importante è l’acqua, bisogna infatti considerare che il gatto in natura si nutre di prede, la cui percentuale di acqua è di circa l’80%. E’ importante quindi indurre l’animale a bere più acqua possibile, con fontanelle oppure proporre più cibo umido rispetto al secco. Se la cistite è ricorrente e si sospetta una componente psicosomatica, è utile capire quale sia il problema del gatto e risolverlo, oppure utilizzare dei calmanti naturali (teanina, triptofano, iperico ecc…) che possano ridurre lo stress, riducendo i problemi alle basse vie urinarie (cistite idiopatica).
E’ poi utile effettuare una tantum un esame dettagliato delle urine, così da individuare il problema precocemente, evitando che si aggravi e cronicizzi.

Dott.ssa Paola Zintu, medico veterinario

Photo: wentonbike

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